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Forum International de Beyrouth

Forum Internazionale di Beirut
Per sostenere la Resistenza Anti-Imperialista dei popoli
e la costruzione delle Alternative alla Globalizzazione

Beirut, 16-17-18 Gennaio 2009

Cari amici, cari compagni,

Abbiamo il piacere di annunciarvi la tenuta a Beirut di un Forum Internazionale delle Alternative ed di sostegno alle resistenze dei popoli del Medio Oriente e di invitarvi a partecipare pienamente ai lavori di questo forum.

Introduzione

In un momento cruciale e grave per il sistema globale attuale in crisi, caratterizzato da un capitalismo che diventa sempre più predatore, segnato da un ritorno del colonialismo diretto, da un dominio sulle risorse naturali, da un totalitarismo di mercato, da una marginalizzazione ed impoverimento accelerato, da un arretramento dello Stato sociale ed un crollo delle istituzioni democratiche, da catastrofi ecologiche…, gli organizzatori di questo Forum (vedere l'elenco in fine pagina) avrebbero l’obiettivo di:

  1. Sostenere le resistenze anti impérialiste dei popoli del Medio Oriente, e difendere il diritto dei popoli alla resistenza.
  2. Far convergere le lotte anti sistema ed anti impérialiste dei popoli del Sud e del Nord di fronte alle devastazioni generate dalla dittatura dei mercati finanziari e dallo spiegamento mondializzato incontrollato delle imprese transnazionali.
  3. Partecipare alla costruzione delle alternative al néoliberalismo e rifiutare il diktat di istituzioni internazionali quali la BM, FMI, OMC, …
  4. Difendere i beni ed i servizi pubblici come l'acqua, il diritto alla salute, alla sicurezza alimentare, ed all’istruzione e resistere alla mercantilizzazione di tali settori…
  5. Difendere la cultura come patrimonio dell'Umanità. Lottare per un mondo fondato sul riconoscimento dello statuto non mercantile dei prodotti culturali e delle conoscenze scientifiche, e dell'educazione.

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Costituiscono la piattaforma di questo Forum un gran numero di movimenti ed associazioni, fra cui:

International Campaign against American and Zionist Occupation (the Cairo Conference), The Center for Studies and Documentation in Beirut, the National Gathering to Support the Choice of Resistance (Lebanon), The International Anti-Imperialist and Peoples’ Solidarity Forum (the Calcutta- India Conference), Stop War Campaign (London), Le Parti communiste Libanais, L’union de la jeunesse démocratique (Liban), Réseau des organisations de la jeunesse Palestinienne, The party of Dignity (Egypt), The popular campaign to break the siege on Gaza, KIFAYA (le mouvement egyptien pour le changement), Union of Democratic youth (Lebanon), Egyptian women issues Association, Palestinian youth organizations network (Palestine), Fédération des Syndicats marocains, AMCI (The Medi terranean agency for International cooperation (Marocco), Arab youth council- and the walkto the arab parliament (Marocco), Data and strategic studies center (Syria), El Badil regroupement anti globalisation (Syria), Campaign Genoa 2001 Greece, l’altra lombardia-Sulatesta, Anti- imperialist Camp (Grèce),  Socialist thinking forum (Jordan), Organisation des socialistes révolutionnaires (Egypt), continua …

Gruppi di lavoro

1.      Gruppo di lavoro sul sostegno alla Resistenza dei popoli del Medio Oriente:

Questo gruppo di lavoro mira a sviluppare alcuni soggetti insufficientemente abbordati nella attuale letteratura politica, in particolare il diritto alla Resistenza in quanto valore intrinseco, una condizione necessaria per il ritorno di un certo equilibrio sulla scena internazionale.

Inoltre vuole analizzare l’esperienza e la valutazione della resistenza come anche le condizioni sociali che hanno favorito la presa di coscienza identitaria e la messa in atto di culture e di sistemi economici, sociali e politici più equi e più umani.

Il gruppo di lavoro avrà come obbiettivo l’elaborazione di una solidarietà oggettiva fra i diversi movimenti di resistenza forgiata in una visione rivoluzionaria di classe e non di compassione.

2.      Gruppo di lavoro su Anti - Imperialismo e Solidarietà fra i Popoli:

Questo gruppo di lavoro si focalizzerà sull’Imperialismo e il capitolo oscuro che lascia nella storia dell'umanità. Esso vuole rivelare le ragioni che ha l’Imperialismo per guerreggiare, invadere paesi, imporre la legge del mercato, controllare le risorse, soggiogare i popoli, militarizzare l’economia e imporre il neoliberalismo come destino per i popoli del pianeta.

Il gruppo di lavoro avrà come sua ambizione quella di mettere in moto un processo di convergenza fra resistenze anti imperialiste, movimenti sociali, forze politiche e reti alternative … in vista della messa in atto di una lotta mondiale unita contro l’Imperialismo e il neoliberalismo.

Il suo obbiettivo sarà di promuovere una azione congiunta fra i popoli per affrontare i progetti imperialisti del Grande Medio Oriente, dell'Unione per il Mediterraneo, dell’ALCA e di altre strategie di invasione.

3.      Costruire delle alternative al neoliberalismo

La privatizzazione e la mercantilizzazione a oltranza comportano effetti devastanti senza precedenti: la distruzione della biodiversità, la minaccia ecologica, lo spreco delle risorse rinnovabili e non (petrolio ed acqua in particolare), la distruzione delle società contadine minacciate da espulsioni massicce dalle loro terre. Tutti questi settori devono essere gestiti come altrettanti beni comuni dell'umanità. In questi settori, la decisione non dovrebbe dipendere essenzialmente dal mercato, ma dai poteri politici delle nazioni e dei popoli.

Due temi saranno da discutere in questo gruppo di lavoro

A- Le Alternative e le proposte poste su scala internazionale e regionali nei settori concernenti la gestione dei beni comuni (l'acqua), la sicurezza alimentare (agricoltura, piccola pesca…) ed l’insieme delle questioni ecologiche… Necessità di fare uscire questi ambiti di negoziato dall'OMC… e di passare dalla coscienza collettiva delle sfide alla costruzione di agenti sociali attivi della trasformazione.

B-  Regionalizzazione:

Per una regionalizzazione al servizio dei popoli, che rafforzerà il Sud nei negoziati globali. Evidenziare le condizioni di una cooperazione alternativa in ogni grande regione, in collegamento stretto con l'azione dei movimenti sociali. Pensare la questione dell'integrazione regionale in una prospettiva nuova, fondata sui vantaggi cooperativi, e non più su dei vantaggi comparativi. Studiare il modello latino-americano (rafforzare la ALBA contro la ALCA)

  1. Gruppo di lavoro dei Parlamentari:

È un gruppo di lavoro destinato ai parlamentari e membri dei consigli eletti dell’Unione Europea, ai membri dell’Unione dei Parlamentari del Sudamerica, a quelli dell’Unione dei Parlamentari Arabi e ai Parlamentari provenienti da tutti i paesi del Sud.

I partecipanti cercheranno di stabilire le basi per un partenariato Sud-Sud e per un partenariato Nord-Sud equi, di scambiarsi le esperienze in vista della costruzione di un consenso politico, economico e culturale alternativo alla mondializzazione neo-liberale e militarizzata ed a l'egemonismo degli Stati Uniti e dei loro alleati.

Il gruppo di lavoro affronterà anche la questione della responsabilità degli eletti nell’impegno per la costruzione di alternative, il rafforzamento dei servizi pubblici, la difesa dei beni pubblici, …

Verranno anche dibattute questioni politiche di interesse parlamentare e di grande portata per i popoli del Medio Oriente, quali: l'applicazione della risoluzione europea mirante alla cessazione del partenariato Euro-Israeliano, l'applicazione della risoluzione della Corte de L'Aia per rimuovere il muro di separazione in Palestina, e l'applicazione di ogni altra risoluzione mirante al ripristino dei diritti legittimi dei popoli.

  1. Gruppo di lavoro sulla difesa dei diritti civili e politici:

È un gruppo di lavoro per discutere della continuazione delle attività del Tribunale Internazionale dei Cittadini tenutosi a Bruxelles per giudicare i crimini di guerra israeliani, in vista del perseguimento giuridico dei criminali e della presentazione delle denunce individuali presso i tribunali europei.

Si analizzerà l’esperienza del Tribunale permanente dei Popoli, e la prospettiva di tenere altri tribunali per giudicare le istituzioni internazionali responsabili delle carestie, della povertà e dell’indebitamento illegale dei paesi del terzo mondo. Come anche per giudicare le multinazionali responsabili dei crimini ecologici (Monsanto, Bechtel, …) e/o le compagnie internazionali private di sicurezza che commettono i loro crimini nel quadro delle occupazioni militari …

  1. Gruppo di lavoro Media & Telecomunicazioni:

Il diritto all'informazione entra in contraddizione con la logica generale del sistema mediatico. Occorre dunque lottare contro quest'impresa di “formattazione” e prendere iniziative legislative che mirino a garantire l'autonomia delle redazioni rispetto agli azionisti e proprietari, incoraggiando, laddove non ne esistano, la creazione di società di giornalisti, e favorire i mass media alternativi di ogni tipo (carta, radio, televisione, internet), che svolgono già un ruolo importante per una informazione pluralistica e non sottomessa ai diktat della finanza e delle multinazionali. È per questo che occorre esigere dai governi che questi mass media beneficino di condizioni regolamentari e fiscali privilegiate. Un Osservatorio dei Media alternativi potrebbe identificare le legislazioni più avanzate che esistono attualmente nel mondo. Il gruppo di lavoro sarà animato da mass media alternativi quali Tele Sour, Ajjazira, Vive TV, Al-Manar…

  1. Gruppo di lavoro Cultura; Diversità culturale contro monocoltura

Le politiche neoliberali conducono alla mercantilizzazione dei prodotti culturali ed alla privatizzazione dei grandi servizi sociali, in particolare dell'istruzione e della sanità. Quest'opzione comporta la produzione in massa di prodotti paraculturali di bassa qualità, la sottomissione della ricerca alle priorità esclusive della redditività a breve termine, il deterioramento — o l'esclusione — dall'istruzione per le classi popolari.

Questo gruppo di lavoro tratterà delle forme d'identificazione culturale di fronte alla politica di esclusione e riduzione dei campi di libertà. E tratterà della questione democratica nella sua dimensione culturale. L'esperienza conferma che una democrazia politica che non si basa su una democrazia economica e culturale non serve a molto. All'idea di una democrazia culturale si è sostituita quella, non meno oscena, di una massificazione industriale delle culture, pseudo-melting-pot di cui ci si serve per mascherare la predominanza di una di esse.

Per ogni informazione pratica potete scrivere a:
beirutforum2009@gmail.com



Source : Lilia Ghanem, coordinatrice du Forum International de Beyrouth


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